5. Il ladino e le altre lingue romanze
-
Hans Goebl
Abstract
Il presente contributo rappresenta una sintesi critica delle discussioni svolte dalla fine del Settecento ad oggi sulla classificazione del ladino brissino-tirolese rispetto alle altre lingue romanze in generale, e rispetto ai dialetti limitrofi dell’Italia settentrionale in particolare. Gli inizi di questi dibattiti - definiti come «Questione ladina» (QL) nel 1937 da Carlo Battisti - risalgono alla fine del Settecento ed entrano nella fase «calda» nei primi anni del Novecento, quando Battisti manifestò - non senza mire politiche - la sua opposizione alla teoria geo-tipologica dell’«unità ladina », formulata da Graziadio Isaia Ascoli nel 1873 e confermata a distanza di dieci anni (1883) da Theodor Gartner. Il bilancio delle discussioni, spesso abbastanza accese, è ambiguo: esse risentivano di alcuni equivoci e incomprensioni che perdurarono per oltre un secolo, tra i quali spiccano due errori: a) la cattiva comprensione del concetto-chiave unità, al quale l’Ascoli aveva conferito il significato di «classe, gruppo», mentre sia Carlo Battisti, sia la maggioranza dei disputanti tanto italiani quanto transalpini lo interpretarono erroneamente come «unitarietà, coerenza»; b) la scarsa conoscenza delle strutture interne delle fonti geolinguistiche utilizzate (come, per es., dell’atlante linguistico AIS), che diede origine all’aspettativa fallace della «coincidenza precisa» delle isoglosse come prerequisito di una classificazione linguistica (o dialettale). Solo negli ultimi trent’anni si è manifestato un lento districamento dei rispettivi dibattiti, dovuto soprattutto ad una miglior comprensione delle fonti (Ascoli e Gartner, AIS) ed all’avvento di metodi quantitativi in sede di classificazione dialettale («dialettometria»).
Abstract
Il presente contributo rappresenta una sintesi critica delle discussioni svolte dalla fine del Settecento ad oggi sulla classificazione del ladino brissino-tirolese rispetto alle altre lingue romanze in generale, e rispetto ai dialetti limitrofi dell’Italia settentrionale in particolare. Gli inizi di questi dibattiti - definiti come «Questione ladina» (QL) nel 1937 da Carlo Battisti - risalgono alla fine del Settecento ed entrano nella fase «calda» nei primi anni del Novecento, quando Battisti manifestò - non senza mire politiche - la sua opposizione alla teoria geo-tipologica dell’«unità ladina », formulata da Graziadio Isaia Ascoli nel 1873 e confermata a distanza di dieci anni (1883) da Theodor Gartner. Il bilancio delle discussioni, spesso abbastanza accese, è ambiguo: esse risentivano di alcuni equivoci e incomprensioni che perdurarono per oltre un secolo, tra i quali spiccano due errori: a) la cattiva comprensione del concetto-chiave unità, al quale l’Ascoli aveva conferito il significato di «classe, gruppo», mentre sia Carlo Battisti, sia la maggioranza dei disputanti tanto italiani quanto transalpini lo interpretarono erroneamente come «unitarietà, coerenza»; b) la scarsa conoscenza delle strutture interne delle fonti geolinguistiche utilizzate (come, per es., dell’atlante linguistico AIS), che diede origine all’aspettativa fallace della «coincidenza precisa» delle isoglosse come prerequisito di una classificazione linguistica (o dialettale). Solo negli ultimi trent’anni si è manifestato un lento districamento dei rispettivi dibattiti, dovuto soprattutto ad una miglior comprensione delle fonti (Ascoli e Gartner, AIS) ed all’avvento di metodi quantitativi in sede di classificazione dialettale («dialettometria»).
Kapitel in diesem Buch
- Frontmatter I
- Manuali di linguistica romanza VII
- Indice IX
- 0. Introduzione al Manuale di linguistica ladina 1
-
Il ladino: storia e strutture
- 1. Il ladino e i ladini: glotto- e etnogenesi 35
- 2. Il ladino e le sue caratteristiche 67
- 3. Il ladino e la sua storia 109
- 4. Il ladino e i suoi Idiomi 144
- 5. Il ladino e le altre lingue romanze 202
-
Il ladino: uso e norme
- 6. Coscienza linguistica e identità ladina 243
- 7. Primi usi scritti del ladino 273
- 8. Panoramica della letteratura ladina 292
- 9. Storia della normazione ortografica del ladino 318
- 10. Il ladino come Ausbausprache 349
- 11. La tutela istituzionale del ladino 378
- 12. L’insegnamento e l’uso del ladino nelle scuole delle valli ladine 394
- 13. Il ladino nei mass media, in internet e nei social network 424
- 14. Il plurilinguismo dei ladini e le languages in contact nell’area ladina 452
- 15. Il plurilinguismo dei ladini: aspetti neurolinguistici 470
- 16. Il plurilinguismo dei ladini: aspetti sociolinguistici 480
-
Il ladino: strumenti di descrizione e documentazione
- 17. Lessicografia e grammaticografia 505
- 18. Atlanti linguistici, corpora, bibliografie 539
- Indice delle persone citate e menzionate 575
- Indice tematico 582
- Plates 589
Kapitel in diesem Buch
- Frontmatter I
- Manuali di linguistica romanza VII
- Indice IX
- 0. Introduzione al Manuale di linguistica ladina 1
-
Il ladino: storia e strutture
- 1. Il ladino e i ladini: glotto- e etnogenesi 35
- 2. Il ladino e le sue caratteristiche 67
- 3. Il ladino e la sua storia 109
- 4. Il ladino e i suoi Idiomi 144
- 5. Il ladino e le altre lingue romanze 202
-
Il ladino: uso e norme
- 6. Coscienza linguistica e identità ladina 243
- 7. Primi usi scritti del ladino 273
- 8. Panoramica della letteratura ladina 292
- 9. Storia della normazione ortografica del ladino 318
- 10. Il ladino come Ausbausprache 349
- 11. La tutela istituzionale del ladino 378
- 12. L’insegnamento e l’uso del ladino nelle scuole delle valli ladine 394
- 13. Il ladino nei mass media, in internet e nei social network 424
- 14. Il plurilinguismo dei ladini e le languages in contact nell’area ladina 452
- 15. Il plurilinguismo dei ladini: aspetti neurolinguistici 470
- 16. Il plurilinguismo dei ladini: aspetti sociolinguistici 480
-
Il ladino: strumenti di descrizione e documentazione
- 17. Lessicografia e grammaticografia 505
- 18. Atlanti linguistici, corpora, bibliografie 539
- Indice delle persone citate e menzionate 575
- Indice tematico 582
- Plates 589