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Zwischen Unsterblichkeit und Auferstehung: das körperliche Jenseits der Göttlichen Komödie

  • Manuele Gragnolati
Veröffentlicht/Copyright: 2. Oktober 2018
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Riassunto

Questo articolo esplora il concetto di »antropologia escatologica« nella Commedia. In un primo tempo verranno presentati i cambiamenti che caratterizzano la concezione escatologica dell’Occidente cristiano a partire dal XII secolo e che si realizzano pienamente nel poema dantesco. Si discuteranno in seguito due modelli antropologici discussi dalla filosofia scolastica a partire degli ultimi decenni del XIII secolo: quello più tradizionale della pluralità delle forme e quello più innovativo dell’unità della forma. In una terza parte si analizzerà la posizione originale presa da Dante all’interno del dibattito filosofico contemporaneo quando nel XXV canto del Purgatorio la figura di Stazio dà una lunga spiegazione sulla formazione dell’anima razionale nell’embrione umano: se infatti la dottina embriologica presentata da Stazio si apre con i dettami della dottrina della pluralità delle forme, essa si conclude secondo i principi dell’unità della forma. La Commedia può così immaginare che quando l’anima si separa dal corpo e giunge nell’aldilà, può crearsi un corpo d’aria che le permette di avere tanto una forma (»veduta«) quanto tutti i sensi (»ciascun sentire«), così che anche senza il suo corpo terreno l’anima può comunque avere una piena esperienza sensoriale dell’aldilà. L’ultima parte dell’articolo mostra come nonostante questa esperienza dei sensi permessa all’anima dal corpo aereo nel periodo tra la morte fisica e la fine dei tempi, la Commedia continui a considerare il Giudizio Universale e la Resurrezione del corpo come gli eventi finali in cui l’essere umano ritroverà la sua pienezza veramente corporea e di conseguenza la sua esperienza dell’aldilà sarà veramente completa e definitiva.

Published Online: 2018-10-02
Published in Print: 2018-09-28

© 2018 Walter de Gruyter GmbH, Berlin/Boston

Artikel in diesem Heft

  1. Titelei
  2. Inhaltsverzeichnis
  3. Dante und das Jüngste Gericht
  4. La vesta, ch’al gran dì sarà sì chiara: Dante, Michelangelo und das Jüngste Gericht
  5. Michelangelos Jüngstes Gericht und Dantes Commedia
  6. Zwischen Unsterblichkeit und Auferstehung: das körperliche Jenseits der Göttlichen Komödie
  7. Infernale Landschaften: Wie Dantes Commedia das Bild des Weltgerichts in Italien verändert
  8. Das erste Gericht
  9. Dies irae, dies illa – Memento mori im Angesicht des Jüngsten Gerichts
  10. Existentielle Zwitter
  11. Weitere Beiträge
  12. Cattolico poeta e padre della nazione: riflessi danteschi nel pensiero politico di Alcide De Gasperi
  13. Rezensionen
  14. Zwei neue Editionen von Dantes Monarchia: Monarchia, a cura di Paolo Chiesa e Andrea Tabarroni, con la collaborazione di Diego Ellero, Roma, Salerno Editrice 2013, CLII + 594 Seiten (Nuova edizione commentata delle Opere di Dante, Volume IV). Monarchia, a cura di Diego Quaglioni, in: Dante Alighieri, Opere, edizione diretta da Marco Santagata, volume secondo, Milano, Mondadori, 2014, S. 807–1415.
  15. Elisa Brilli, Firenze e il profeta. Dante fra teologia e politica, Roma, Carocci, 2016, 384 S.
  16. Zwei neue Dante-Einführungen: Paul Geyer, Von Dante zu Ionesco. Literarische Geschichte des modernen Menschen in Italien und Frankreich, 3 Bde., Hildesheim/Zürich/New York, Olms, 2013, 333 S. Franziska Meier, Dantes Göttliche Komödie. Eine Einführung, München 2018, C. H. Beck Wissen 2018, 128 S.
  17. Michelangelo Picone, Scritti danteschi, a cura di Antonio Lanza, prefaz. di Marcello Ciccuto, Ravenna, Longo, 2017, pp. 774 (»Memoria del tempo«; 53).
  18. Bibliographie
  19. Deutsche Dante-Bibliographie 2017
Heruntergeladen am 5.11.2025 von https://www.degruyterbrill.com/document/doi/10.1515/dante-2018-0004/html
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