Home Classical, Ancient Near Eastern & Egyptian Studies A proposito dell’ara sepolcrale di Hortensia Eunoe e di altre antichità scoperte nella contrada ‘Le Colonnelle’ presso Gallicano nel Lazio (CIL XIV 4276–4277)
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A proposito dell’ara sepolcrale di Hortensia Eunoe e di altre antichità scoperte nella contrada ‘Le Colonnelle’ presso Gallicano nel Lazio (CIL XIV 4276–4277)

  • Giovanna Di Giacomo
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Riassunto

Un esame della documentazione conservata presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma ha permesso di acquisire nuovi dati non solo sul luogo e le circostanze della scoperta dell’ara sepolcrale opistografa di Hortensia Eunoe (CIL XIV 4276), rinvenuta nel febbraio del 1887 nel territorio di Gallicano (appartenente, nell’antichità, all’ager Praenestinus), tra i resti di una villa di otium in contrada ‘Le Colonnelle’, ma anche sui passaggi storico-antiquari che hanno preceduto l’attuale collocazione di conservazione a Sorrento, sulla terrazza della Villa Pompeiana dell’Hotel Bellevue Syrene (ignota agli autori del CIL e al Dessau). Responsabile del trasferimento dell’ara da Gallicano a Sorrento potrebbe essere stato il collezionista Lord William Waldorf Astor, che, agli inizi del Novecento, era divenuto proprietario della confinante Villa Tritone e l’aveva collegata con un lussureggiante parco - museo alla dipendenza con terrazza che, proprio per le trasformazioni da lui apportate, sarà poi denominata Villa Pompeiana. All’interno di questa cornice Lord Astor aveva fatto allestire parte di quella collezione di antichità che, tra il 1890 e il 1905, aveva acquistato soprattutto sul mercato antiquario di Roma, dove, in quegli stessi anni, poteva essere approdata, con il benestare del Sindaco e della Giunta di Gallicano, anche l’ara sepolcrale di Hortensia Eunoe. Grazie a un sopralluogo a Sorrento è stato possibile documentare il ricco apparato decorativo del monumento e proporre alcuni supplementi ed emendamenti al testo in esso iscritto. Di particolare interesse sono la singolare consacrazione dell’ara a Muta T[acita]; la quantità di aggettivi laudativi con cui il marito esalta le virtù della defunta; il modulo formulare che ricorda la data della morte (secura facta est ...) e della sepoltura di Hortensia Eunoe nell’anno in cui furono consoli suffetti Q. Corellius Rufus e L. Funisulanus Vettonianus; e le coordinate temporali della dedicatio dell’ara, avvenuta presumibilmente il 7 maggio del 79 d.C., i.e. Caẹ[sennio Paeto et Calvisio Rusone co(n) s(ulibus)] (questa integrazione ha fornito anche un importante caposaldo ante quem per attribuire il consolato di Rufus e Vettonianus al 78 d.C.). Nelle vicinanze dell’ara sepolcrale di Hortensia Eunoe si rinvenne anche quella che sembrerebbe una cassetta cilindrica in piombo di distribuzione dell’acqua (CIL XIV 4277). Questa recava impresso per tre volte il bollo [- - -]unti v(iri) c(larissimi), composto dal nome e dal titolo di rango del concessionario dell’acqua che, in un determinato momento, era verosimilmente stato il proprietario della villa in contrada ‘Le Colonnelle’.

Riassunto

Un esame della documentazione conservata presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma ha permesso di acquisire nuovi dati non solo sul luogo e le circostanze della scoperta dell’ara sepolcrale opistografa di Hortensia Eunoe (CIL XIV 4276), rinvenuta nel febbraio del 1887 nel territorio di Gallicano (appartenente, nell’antichità, all’ager Praenestinus), tra i resti di una villa di otium in contrada ‘Le Colonnelle’, ma anche sui passaggi storico-antiquari che hanno preceduto l’attuale collocazione di conservazione a Sorrento, sulla terrazza della Villa Pompeiana dell’Hotel Bellevue Syrene (ignota agli autori del CIL e al Dessau). Responsabile del trasferimento dell’ara da Gallicano a Sorrento potrebbe essere stato il collezionista Lord William Waldorf Astor, che, agli inizi del Novecento, era divenuto proprietario della confinante Villa Tritone e l’aveva collegata con un lussureggiante parco - museo alla dipendenza con terrazza che, proprio per le trasformazioni da lui apportate, sarà poi denominata Villa Pompeiana. All’interno di questa cornice Lord Astor aveva fatto allestire parte di quella collezione di antichità che, tra il 1890 e il 1905, aveva acquistato soprattutto sul mercato antiquario di Roma, dove, in quegli stessi anni, poteva essere approdata, con il benestare del Sindaco e della Giunta di Gallicano, anche l’ara sepolcrale di Hortensia Eunoe. Grazie a un sopralluogo a Sorrento è stato possibile documentare il ricco apparato decorativo del monumento e proporre alcuni supplementi ed emendamenti al testo in esso iscritto. Di particolare interesse sono la singolare consacrazione dell’ara a Muta T[acita]; la quantità di aggettivi laudativi con cui il marito esalta le virtù della defunta; il modulo formulare che ricorda la data della morte (secura facta est ...) e della sepoltura di Hortensia Eunoe nell’anno in cui furono consoli suffetti Q. Corellius Rufus e L. Funisulanus Vettonianus; e le coordinate temporali della dedicatio dell’ara, avvenuta presumibilmente il 7 maggio del 79 d.C., i.e. Caẹ[sennio Paeto et Calvisio Rusone co(n) s(ulibus)] (questa integrazione ha fornito anche un importante caposaldo ante quem per attribuire il consolato di Rufus e Vettonianus al 78 d.C.). Nelle vicinanze dell’ara sepolcrale di Hortensia Eunoe si rinvenne anche quella che sembrerebbe una cassetta cilindrica in piombo di distribuzione dell’acqua (CIL XIV 4277). Questa recava impresso per tre volte il bollo [- - -]unti v(iri) c(larissimi), composto dal nome e dal titolo di rango del concessionario dell’acqua che, in un determinato momento, era verosimilmente stato il proprietario della villa in contrada ‘Le Colonnelle’.

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