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Praeneste, elementi per una ricostruzione topografica della città bassa: il foro, le terme e il macellum

  • Diana Raiano
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Riassunto

Il presente contributo riguarda l’urbanistica della città bassa di Praeneste alla luce di nuove e recenti acquisizioni e della revisione e aggiornamento di vecchi dati; in particolare si affronta il nodo topografico della seconda piazza forense, detta anche foro sillano. Riesaminando le varie argomentazioni che nel corso del tempo hanno contribuito a tramandare acriticamente, come dato di fatto acquisito, l’esistenza di un secondo foro nella città, è emerso un diverso quadro, molto più sfumato e meno certo, sia riguardo la sua localizzazione e cronologia sia, in ultima analisi, riguardo la sua stessa esistenza. L’approfondimento sui luoghi di rinvenimento dei documenti epigrafici ha evidenziato, ad esempio, come la grande dispersione e diffusione delle iscrizioni in varie zone della città bassa impedisca di attribuire loro un effettivo valore topografico e di individuare grazie ad esse un’area circoscritta per il secondo foro. E ciò è valido anche per i frammenti dei Fasti. Dall’analisi delle strutture archeologiche, in particolare quelle nell’area della chiesa di Madonna dell’Aquila, ne è derivata una proposta di ricostruzione planimetrica delle Terme pubbliche prenestine, uno dei luoghi privilegiati per l’esposizione di basi onorarie, statue e ritratti che normalmente venivano ricondotte ad un ambito forense e, nel nostro caso, in particolare al secondo foro prenestino. La revisione degli impianti urbanistici della città bassa ha evidenziato poi il venir meno della connessione del secondo foro con la deduzione della colonia post 82 a.C. e la relativa cronologia alla età sillana. Ma è dunque mai esistito un secondo foro nella città bassa di Praeneste?

Riassunto

Il presente contributo riguarda l’urbanistica della città bassa di Praeneste alla luce di nuove e recenti acquisizioni e della revisione e aggiornamento di vecchi dati; in particolare si affronta il nodo topografico della seconda piazza forense, detta anche foro sillano. Riesaminando le varie argomentazioni che nel corso del tempo hanno contribuito a tramandare acriticamente, come dato di fatto acquisito, l’esistenza di un secondo foro nella città, è emerso un diverso quadro, molto più sfumato e meno certo, sia riguardo la sua localizzazione e cronologia sia, in ultima analisi, riguardo la sua stessa esistenza. L’approfondimento sui luoghi di rinvenimento dei documenti epigrafici ha evidenziato, ad esempio, come la grande dispersione e diffusione delle iscrizioni in varie zone della città bassa impedisca di attribuire loro un effettivo valore topografico e di individuare grazie ad esse un’area circoscritta per il secondo foro. E ciò è valido anche per i frammenti dei Fasti. Dall’analisi delle strutture archeologiche, in particolare quelle nell’area della chiesa di Madonna dell’Aquila, ne è derivata una proposta di ricostruzione planimetrica delle Terme pubbliche prenestine, uno dei luoghi privilegiati per l’esposizione di basi onorarie, statue e ritratti che normalmente venivano ricondotte ad un ambito forense e, nel nostro caso, in particolare al secondo foro prenestino. La revisione degli impianti urbanistici della città bassa ha evidenziato poi il venir meno della connessione del secondo foro con la deduzione della colonia post 82 a.C. e la relativa cronologia alla età sillana. Ma è dunque mai esistito un secondo foro nella città bassa di Praeneste?

Downloaded on 29.12.2025 from https://www.degruyterbrill.com/document/doi/10.1515/9783110770940-005/html
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