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Il testo in movimento: il De arte coquinaria di Maestro Martino e le riscritture del libro d’autore

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Tome VII
This chapter is in the book Tome VII
Sergio Lubello (Università di Salerno)Il testo in movimento: il De arte coquinaria di Maestro Martino e le riscritture del libro d’autore1. Quando la cucina diventa un’arteIl ricettario di Maestro Martino da Como, il De arte coquinaria, interrompe a metà Quattrocento una tradizione di ricettari anonimi in volgare:1 si tratta finalmente del primo libro d’autore che segna il passaggio dalla raccolta adespota all’opera originale, destinata probabilmente non solo alla consultazione saltuaria, ma anche alla lettura consapevole.Un bel volume di Bruno Laurioux (2006), dedicato al trattato latino dell’umanista cremonese Bartolomeno Sacchi detto Il Platina, il De honesta voluptate et valetudine (1470 ca.)2, riserva un paragrafo importante a Maestro Martino, Quand la cuisine devient un art, in cui è ricordato il ritratto del cuoco ideale tratteggiato da Platina nella sua opera:3Novicomensi nostra aetate coquorum principi, et a quo obsoniorum conficiendorum rationem accepi, sit omnino, si fieri potest, persimilis. E altrove, nel Libro VI, al capitolo intitolato Cibaria alba: Quem coquum, dii immortales, Martino meo Comensi conferes, a quo haec scribo magna ex parte sunt habita.Se ne potrebbe dedurre che Martino, al quale Platina esprime gratitudine, sia stato un semplice dimostratore della propria tecnica; in realtà, a rivelarne i meriti, è proprio l’originalità 1Compilati probabilmente già nel XIII sec., anche se in realtà il codice più antico è solo del quarto decennio del Trecento: per un inquadramento sulle tradizioni antiche di ricettari di cucina in area italiana, cfr. Laurioux (1996), Lubello (2006), Frosini (2009), Lubello (2009), Lubello (i.c.s.); sui ricettari latini, probabilmente derivanti da un modello in volgare, cfr. Mulon (1968) e ora Martellotti (2005) (cfr. in generale il repertorio contenuto in appendice in Lambert 1992: 317-362); utili anche, per il quadro di influssi tra le tradizioni dell’Europa medievale, le indicazioni fornite da Hieatt / Jones (1986). 2Platina, di origine cremonese (di Piadena), precettore dei figli di Ludovico Gonzaga, si trasferì a Roma, agli inizi del 1462, come segretario del giovane cardinale Francesco Gonzaga ed entrò nell’Accademia romana di Pomponio Leto. Nei tre anni immediatamente successivi all’arrivo a Roma risale la gestazione del suo trattato.3Laurioux (2006: 503-529); le citazioni di Platina che seguono sono tratte da Laurioux (2006) e si trovano rispettivamente alle pagine 503n e 504n.

Sergio Lubello (Università di Salerno)Il testo in movimento: il De arte coquinaria di Maestro Martino e le riscritture del libro d’autore1. Quando la cucina diventa un’arteIl ricettario di Maestro Martino da Como, il De arte coquinaria, interrompe a metà Quattrocento una tradizione di ricettari anonimi in volgare:1 si tratta finalmente del primo libro d’autore che segna il passaggio dalla raccolta adespota all’opera originale, destinata probabilmente non solo alla consultazione saltuaria, ma anche alla lettura consapevole.Un bel volume di Bruno Laurioux (2006), dedicato al trattato latino dell’umanista cremonese Bartolomeno Sacchi detto Il Platina, il De honesta voluptate et valetudine (1470 ca.)2, riserva un paragrafo importante a Maestro Martino, Quand la cuisine devient un art, in cui è ricordato il ritratto del cuoco ideale tratteggiato da Platina nella sua opera:3Novicomensi nostra aetate coquorum principi, et a quo obsoniorum conficiendorum rationem accepi, sit omnino, si fieri potest, persimilis. E altrove, nel Libro VI, al capitolo intitolato Cibaria alba: Quem coquum, dii immortales, Martino meo Comensi conferes, a quo haec scribo magna ex parte sunt habita.Se ne potrebbe dedurre che Martino, al quale Platina esprime gratitudine, sia stato un semplice dimostratore della propria tecnica; in realtà, a rivelarne i meriti, è proprio l’originalità 1Compilati probabilmente già nel XIII sec., anche se in realtà il codice più antico è solo del quarto decennio del Trecento: per un inquadramento sulle tradizioni antiche di ricettari di cucina in area italiana, cfr. Laurioux (1996), Lubello (2006), Frosini (2009), Lubello (2009), Lubello (i.c.s.); sui ricettari latini, probabilmente derivanti da un modello in volgare, cfr. Mulon (1968) e ora Martellotti (2005) (cfr. in generale il repertorio contenuto in appendice in Lambert 1992: 317-362); utili anche, per il quadro di influssi tra le tradizioni dell’Europa medievale, le indicazioni fornite da Hieatt / Jones (1986). 2Platina, di origine cremonese (di Piadena), precettore dei figli di Ludovico Gonzaga, si trasferì a Roma, agli inizi del 1462, come segretario del giovane cardinale Francesco Gonzaga ed entrò nell’Accademia romana di Pomponio Leto. Nei tre anni immediatamente successivi all’arrivo a Roma risale la gestazione del suo trattato.3Laurioux (2006: 503-529); le citazioni di Platina che seguono sono tratte da Laurioux (2006) e si trovano rispettivamente alle pagine 503n e 504n.

Chapters in this book

  1. Frontmatter i
  2. Presentació v
  3. Índex ix
  4. Secció 11: Filologia i lingüística dels textos i dels diccionaris de les llengües romàniques. Variacions diasistemàtiques en època antiga
  5. Présentation 3
  6. Culorile cailor apocaliptici în tradiţia biblică românească. Între fidelitate şi infidelitate semantică 7
  7. O silêncio dos manuscritos: para uma edição crítica da História do Futuro, de Padre António Vieira 19
  8. Come abbiamo imparato a scrivere in toscano 27
  9. A estruturação discursiva de versões portuguesas da legislação de Afonso X: afinidades e discordâncias 39
  10. La polynomie dans le ms. 305 de Queen’s College (Oxford) 53
  11. Parámetros de variación morfosintáctica en textos clasificados como «Autos» en la Nueva Granada del siglo XVIII 63
  12. La stratificazione lessicale submersa in un Codice diplomatico normanno 77
  13. Copia, riuso e rimaneggiamento della Quarta Parte della Cronaca di Partenope tra Quattro e Cinquecento 89
  14. Li sens dans l’oeuvre de Jehan Renart: étude sémantique 103
  15. Doo no léxico do sufrimento amoroso da lírica profana galego-portuguesa 115
  16. Els usos lingüístics dels memorialistes valencians, de l’edat mitjana a la renaixença 125
  17. Interés de la versió aragonesa del Llibre dels feits del rei en Jaume en la fixació del text català 139
  18. Ço és (a saber). La reformulació als textos catalans antics 151
  19. La organización textual en los documentos notariales de la primera mitad del siglo XIII 163
  20. Oralidad y escritura a finales del s. XIII: algunos grupos consonánticos en la documentación notarial castellana y de Sahagún 177
  21. L’étude philologique et scriptologique du Nouveau Corpus d’Amsterdam 191
  22. Da antiga à nova Filologia: o Projecto MEP-BPEDig 205
  23. Per una nuova edizione della Rettorica di Brunetto Latini 211
  24. Traduccions i versions prosificades de l’Espill, obra catalana en vers del segle XV. Una anàlisi fraseològica 223
  25. La última fase de la koiné occitano-catalana: los provenzalismos en Ausiàs March 235
  26. De la variation diasystémique et de ses fonctions dans la nosologie du XVIIIe siècle 249
  27. Le scribe bilingue dans les productions documentaires oïliques: étude d’un cas concret 257
  28. Le pseudo-français des épopées occitanes 267
  29. Le fonctionnement de l’adverbe or dans les sermons médiévaux en langues d’oïl et d’oc 279
  30. Il testo in movimento: il De arte coquinaria di Maestro Martino e le riscritture del libro d’autore 293
  31. Varianti diasistematiche in una scripta meridionale antica: sui verbi del commento al Teseida di provenienza salentina (II metà del XV secolo) 301
  32. Per uno studio della polisemia nei trovatori occitani. Questioni preliminari 311
  33. La tradizione romanza del De medicina equorum di Giordano Ruffo. Varianti strutturali e testuali 323
  34. Notas sobre braquigrafía galega medieval. Sinais abreviativos especializados 335
  35. «Ũa pergunta vos quero fazer». Fórmulas metaliterarias para introducir os debates galego-portugueses 347
  36. Orientacions diferents en les traduccions medievals, a l’occità i al català, de la Vita sancti Honorati 359
  37. Il potere delle parole nella Follia Tristano di Oxford: l’abito fa il matto? Tra cognitivismo e narrativa 371
  38. Fonti prossime e remote del Ricettario calabrese di Luca Geracitano di Stilo (1477) 383
  39. Étude verticale et horizontale de manuscrits de l’ancien français 397
  40. La traque des mots fantômes à travers les terres de La Curne et de Godefroy: un tableau de chasse chargé de trophées pittoresques extraits du Livre des deduis du roy Modus et de la royne Ratio 411
  41. Le roumain en deux miroirs: le latin et le slavon. Les mots roumains dans deux dictionnaires bilingues du XVIIe siècle 423
  42. Tradizione e fortuna dei volgarizzamenti di Vegezio in Italia 433
  43. Quand et avec qui les rois de France ont-ils commencé à écrire en français? 445
  44. Est-alpin artīcŏrium ‹regain› 459
  45. Des sources médiévales méconnues des linguistes, les documents comptables 469
  46. Secció 16: Història de la lingüística i de la filologia romàniques
  47. Présentation 481
  48. Auguste Scheler (1819-1890) et la philologie française en Belgique 489
  49. Quatre regles de gramàtica aranesa. Aportacions de la gramàtica inèdita de Jusèp Condò a l’estudi de l’aranès contemporani 501
  50. El ressò del VII Congrés Internacional de Lingüística Romànica (Barcelona, 1953) i del XVI Congrés Internacional de Lingüística i Filologia Romàniques (Mallorca, 1980) a la premsa coetània 513
  51. Le facteur affectif dans les conceptualisations du langage, de la langue et de la linguistique chez Charles Bally et Charles-Albert Sechehaye 525
  52. La concepción del signo lingüístico en la obra de Eduardo Benot (1822-1907) 537
  53. A Arte para en breve saber Latin (Salamanca 1595) de Francisco Sánchez de las Brozas e a Arte de Grammatica, pera em breve saber Latim (Lisboa 1610) de Pedro Sánchez 549
  54. Sobre a projecção do método histórico-comparativo na gramática elementar portuguesa: a Gramatica Portugueza Elementar, fundada sobre o methodo historico-comparativo (1876) 561
  55. Para a Receção da Gramática Geral em Portugal: a tradução portuguesa da Grammaire générale de Nicolas Beauzée 573
  56. Contrastes románicos en el proceso de codificación del español 585
  57. Rudimentos da Gramatica Portugueza (1799) de Pedro José da Fonseca entre a GRAE (1771) e os ideólogos Franceses 595
  58. Idée, signes et perfectionnement de la pensée dans trois mémoires du concours académique sur l’influence des signes sur la pensée (1799) 607
  59. Norme et variation dans la tradition grammaticale française et espagnole 617
  60. Los pronombres de tratamiento en la tradición gramatical hispana 629
  61. El modelo griego en la caracterización del artículo español: ¿un proceso de deshelenización? 641
  62. Au carrefour de la (méta)lexicographie, de la terminographie, de la grammaticographie et de la linguistique contrastive: La terminologie grammaticale dans les grammaires de l’italien aux Pays-Bas 653
  63. El Saggio sopra la necessità di scrivere nella propia lingua (1750) de Francesco Algarotti. Una aportació a la Questione della lingua i al debat sobre l’ús literari del llatí 667
  64. Índex dels autors. Taula general
  65. Índex dels autors 685
  66. Taula general 693
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https://doi.org/10.1515/9783110300017.293

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  1. Frontmatter i
  2. Presentació v
  3. Índex ix
  4. Secció 11: Filologia i lingüística dels textos i dels diccionaris de les llengües romàniques. Variacions diasistemàtiques en època antiga
  5. Présentation 3
  6. Culorile cailor apocaliptici în tradiţia biblică românească. Între fidelitate şi infidelitate semantică 7
  7. O silêncio dos manuscritos: para uma edição crítica da História do Futuro, de Padre António Vieira 19
  8. Come abbiamo imparato a scrivere in toscano 27
  9. A estruturação discursiva de versões portuguesas da legislação de Afonso X: afinidades e discordâncias 39
  10. La polynomie dans le ms. 305 de Queen’s College (Oxford) 53
  11. Parámetros de variación morfosintáctica en textos clasificados como «Autos» en la Nueva Granada del siglo XVIII 63
  12. La stratificazione lessicale submersa in un Codice diplomatico normanno 77
  13. Copia, riuso e rimaneggiamento della Quarta Parte della Cronaca di Partenope tra Quattro e Cinquecento 89
  14. Li sens dans l’oeuvre de Jehan Renart: étude sémantique 103
  15. Doo no léxico do sufrimento amoroso da lírica profana galego-portuguesa 115
  16. Els usos lingüístics dels memorialistes valencians, de l’edat mitjana a la renaixença 125
  17. Interés de la versió aragonesa del Llibre dels feits del rei en Jaume en la fixació del text català 139
  18. Ço és (a saber). La reformulació als textos catalans antics 151
  19. La organización textual en los documentos notariales de la primera mitad del siglo XIII 163
  20. Oralidad y escritura a finales del s. XIII: algunos grupos consonánticos en la documentación notarial castellana y de Sahagún 177
  21. L’étude philologique et scriptologique du Nouveau Corpus d’Amsterdam 191
  22. Da antiga à nova Filologia: o Projecto MEP-BPEDig 205
  23. Per una nuova edizione della Rettorica di Brunetto Latini 211
  24. Traduccions i versions prosificades de l’Espill, obra catalana en vers del segle XV. Una anàlisi fraseològica 223
  25. La última fase de la koiné occitano-catalana: los provenzalismos en Ausiàs March 235
  26. De la variation diasystémique et de ses fonctions dans la nosologie du XVIIIe siècle 249
  27. Le scribe bilingue dans les productions documentaires oïliques: étude d’un cas concret 257
  28. Le pseudo-français des épopées occitanes 267
  29. Le fonctionnement de l’adverbe or dans les sermons médiévaux en langues d’oïl et d’oc 279
  30. Il testo in movimento: il De arte coquinaria di Maestro Martino e le riscritture del libro d’autore 293
  31. Varianti diasistematiche in una scripta meridionale antica: sui verbi del commento al Teseida di provenienza salentina (II metà del XV secolo) 301
  32. Per uno studio della polisemia nei trovatori occitani. Questioni preliminari 311
  33. La tradizione romanza del De medicina equorum di Giordano Ruffo. Varianti strutturali e testuali 323
  34. Notas sobre braquigrafía galega medieval. Sinais abreviativos especializados 335
  35. «Ũa pergunta vos quero fazer». Fórmulas metaliterarias para introducir os debates galego-portugueses 347
  36. Orientacions diferents en les traduccions medievals, a l’occità i al català, de la Vita sancti Honorati 359
  37. Il potere delle parole nella Follia Tristano di Oxford: l’abito fa il matto? Tra cognitivismo e narrativa 371
  38. Fonti prossime e remote del Ricettario calabrese di Luca Geracitano di Stilo (1477) 383
  39. Étude verticale et horizontale de manuscrits de l’ancien français 397
  40. La traque des mots fantômes à travers les terres de La Curne et de Godefroy: un tableau de chasse chargé de trophées pittoresques extraits du Livre des deduis du roy Modus et de la royne Ratio 411
  41. Le roumain en deux miroirs: le latin et le slavon. Les mots roumains dans deux dictionnaires bilingues du XVIIe siècle 423
  42. Tradizione e fortuna dei volgarizzamenti di Vegezio in Italia 433
  43. Quand et avec qui les rois de France ont-ils commencé à écrire en français? 445
  44. Est-alpin artīcŏrium ‹regain› 459
  45. Des sources médiévales méconnues des linguistes, les documents comptables 469
  46. Secció 16: Història de la lingüística i de la filologia romàniques
  47. Présentation 481
  48. Auguste Scheler (1819-1890) et la philologie française en Belgique 489
  49. Quatre regles de gramàtica aranesa. Aportacions de la gramàtica inèdita de Jusèp Condò a l’estudi de l’aranès contemporani 501
  50. El ressò del VII Congrés Internacional de Lingüística Romànica (Barcelona, 1953) i del XVI Congrés Internacional de Lingüística i Filologia Romàniques (Mallorca, 1980) a la premsa coetània 513
  51. Le facteur affectif dans les conceptualisations du langage, de la langue et de la linguistique chez Charles Bally et Charles-Albert Sechehaye 525
  52. La concepción del signo lingüístico en la obra de Eduardo Benot (1822-1907) 537
  53. A Arte para en breve saber Latin (Salamanca 1595) de Francisco Sánchez de las Brozas e a Arte de Grammatica, pera em breve saber Latim (Lisboa 1610) de Pedro Sánchez 549
  54. Sobre a projecção do método histórico-comparativo na gramática elementar portuguesa: a Gramatica Portugueza Elementar, fundada sobre o methodo historico-comparativo (1876) 561
  55. Para a Receção da Gramática Geral em Portugal: a tradução portuguesa da Grammaire générale de Nicolas Beauzée 573
  56. Contrastes románicos en el proceso de codificación del español 585
  57. Rudimentos da Gramatica Portugueza (1799) de Pedro José da Fonseca entre a GRAE (1771) e os ideólogos Franceses 595
  58. Idée, signes et perfectionnement de la pensée dans trois mémoires du concours académique sur l’influence des signes sur la pensée (1799) 607
  59. Norme et variation dans la tradition grammaticale française et espagnole 617
  60. Los pronombres de tratamiento en la tradición gramatical hispana 629
  61. El modelo griego en la caracterización del artículo español: ¿un proceso de deshelenización? 641
  62. Au carrefour de la (méta)lexicographie, de la terminographie, de la grammaticographie et de la linguistique contrastive: La terminologie grammaticale dans les grammaires de l’italien aux Pays-Bas 653
  63. El Saggio sopra la necessità di scrivere nella propia lingua (1750) de Francesco Algarotti. Una aportació a la Questione della lingua i al debat sobre l’ús literari del llatí 667
  64. Índex dels autors. Taula general
  65. Índex dels autors 685
  66. Taula general 693
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