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La sillabazione di muta cum liquida dal latino al romanzo

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Latin et langues romanes
This chapter is in the book Latin et langues romanes
Michele Loporcaro La sillabazione di muta cum liquida dal latino al romanzo 1. II problema La sillabazione dei nessi consonantici di muta cum liquida e fra gli aspetti piü discussi negli studi di fonologia diacronica sul latino e sulla transizione dal latino al romanzo. Oggetto della controversia e se, nella storia del latino, una sequenza fonetica [VCRV] sia sempre stata scandita con un nesso consonantico tautosilla-bico ((la)), ovvero se - in alcune fasi - si sia data (anche) una scansione etero-sillabica ((lb)):1 (1) [VCRV] (latro, nigra) a. /V.CRV/ b. /VC.RV/ La questione (ricapitolata ai §§ 2—4, necessariamente per campioni, poiche la bi-bliografia e amplissima) riguarda l'intero arco dell'evoluzione del latino, dalle origini indoeuropee sino al suo trascolorare nelle lingue romanze. I dati da queste ultime, pertanto, sono spesso addotti come argomento ricostruttivo e di norma li si fa parlare a favore della tesi dell'univocitä di sillabazione. Essi dimostrereb-bero che il latino conobbe, in fase tarda, la sola scansione tautosillabica. Cos! ad esempio Allen (1973, 138), nel suo importante studio sulla prosodia del latino: «In Late Latin, as the evidence of Romance development shows, there was a shift in accent from e.g. tenebrae to tenebrae. But this can hardly mean that the syllabification was then te.neb.rae, since the Romance evidence also indicates an open syllable ». In questo lavoro mostrerö che i fatti romanzi, se letti in modo completo, forni-scono una testimonianza piü articolata e non smentiscono affatto, anzi confer-mano, il prevalere in latino tardo - del resto documentariamente comprovabile (§ 5) - della eterosillabicitä di muta cum liquida. II che non e poi altro che un aspetto particolare della generale risistemazione della struttura sillabica che si produsse nel passaggio dal latino al romanzo 6).2 In (1) e nel seguito, V sta per ogni vocale, C per consonante ostruente, R per vibrante. Salvo specificazione contraria, sarä questione dei nessi di muta cum liquida contententi una vi-brante. Dei nessi con laterale, che presentano una fenomenologia alquanto diverse, si accen-nerä al § 6. Ringrazio i curatori per avermi invitato a contribuire al volume, omaggio a uno studioso la cui opera tutta dimostra quali frutti possa portare una considerazione dei fatti linguistic! romanzi e latini che integri le due prospettive (in termini saussuriani) della linguistica diacro-nica, nella certezza che la complessitä dei dati disponibili debba ricomporsi in una superiore semplicitä. Ringrazio inoltre gli amici Marco Mancini, Yves-Charles Morin, Peter Stotz e Valeria Viparelli, con cui ho discusso van aspetti di questo lavoro.

Michele Loporcaro La sillabazione di muta cum liquida dal latino al romanzo 1. II problema La sillabazione dei nessi consonantici di muta cum liquida e fra gli aspetti piü discussi negli studi di fonologia diacronica sul latino e sulla transizione dal latino al romanzo. Oggetto della controversia e se, nella storia del latino, una sequenza fonetica [VCRV] sia sempre stata scandita con un nesso consonantico tautosilla-bico ((la)), ovvero se - in alcune fasi - si sia data (anche) una scansione etero-sillabica ((lb)):1 (1) [VCRV] (latro, nigra) a. /V.CRV/ b. /VC.RV/ La questione (ricapitolata ai §§ 2—4, necessariamente per campioni, poiche la bi-bliografia e amplissima) riguarda l'intero arco dell'evoluzione del latino, dalle origini indoeuropee sino al suo trascolorare nelle lingue romanze. I dati da queste ultime, pertanto, sono spesso addotti come argomento ricostruttivo e di norma li si fa parlare a favore della tesi dell'univocitä di sillabazione. Essi dimostrereb-bero che il latino conobbe, in fase tarda, la sola scansione tautosillabica. Cos! ad esempio Allen (1973, 138), nel suo importante studio sulla prosodia del latino: «In Late Latin, as the evidence of Romance development shows, there was a shift in accent from e.g. tenebrae to tenebrae. But this can hardly mean that the syllabification was then te.neb.rae, since the Romance evidence also indicates an open syllable ». In questo lavoro mostrerö che i fatti romanzi, se letti in modo completo, forni-scono una testimonianza piü articolata e non smentiscono affatto, anzi confer-mano, il prevalere in latino tardo - del resto documentariamente comprovabile (§ 5) - della eterosillabicitä di muta cum liquida. II che non e poi altro che un aspetto particolare della generale risistemazione della struttura sillabica che si produsse nel passaggio dal latino al romanzo 6).2 In (1) e nel seguito, V sta per ogni vocale, C per consonante ostruente, R per vibrante. Salvo specificazione contraria, sarä questione dei nessi di muta cum liquida contententi una vi-brante. Dei nessi con laterale, che presentano una fenomenologia alquanto diverse, si accen-nerä al § 6. Ringrazio i curatori per avermi invitato a contribuire al volume, omaggio a uno studioso la cui opera tutta dimostra quali frutti possa portare una considerazione dei fatti linguistic! romanzi e latini che integri le due prospettive (in termini saussuriani) della linguistica diacro-nica, nella certezza che la complessitä dei dati disponibili debba ricomporsi in una superiore semplicitä. Ringrazio inoltre gli amici Marco Mancini, Yves-Charles Morin, Peter Stotz e Valeria Viparelli, con cui ho discusso van aspetti di questo lavoro.

Chapters in this book

  1. Frontmatter i
  2. Table des matières iii
  3. Préface vii
  4. Remerciements viii
  5. Bibliographie des travaux de József Herman ix
  6. Théorie et histoire de la linguistique
  7. Tecniche della linguistica storica. Gli etimologi francesi e le « quattuor species » 3
  8. Antike Periodisierungsmodelle des Lateinischen 15
  9. Indo-européen et latin classique
  10. Considerazioni etimologiche, areali e tipologiche dei verbi di « avere » nelle lingue indoeuropee 27
  11. Sur l’évolution du pronom possessif 37
  12. Archaisierende Tendenzen in der lateinischen Sprachgeschichte 47
  13. The use of is and ille in Seneca Rhetor 57
  14. Polysémie et modalités de l’expression périphrastique avec l’adjectif verbal en -urus en latin 65
  15. Esquisse de l’histoire de la completive en quod 77
  16. Le dediche del lucus pesarese CIL I2 378, 379 87
  17. Ausonio e il testo di Sallustio 97
  18. Latin vulgaire et tardif
  19. Prérequis de réceptibilité du latin tardif en période de transition 105
  20. La latinizzazione delle province come processo di lunga durata 115
  21. La formazione del « neostandard » tardolatino: il caso delle differentiae uerborum 135
  22. Expressivité familière et création littéraire 155
  23. Sur les fonctions de l’imparfait dans le latin tardif 165
  24. Passive auxiliaries in Late Latin 177
  25. The accusative + infinitive and dependent quod-/quia-clauses. The evidence of non-literary Latin and Petronius 195
  26. Recomposición verbal y homonimia en latín vulgar 207
  27. Évolution des possibilités présentationnelles en syntaxe latine 219
  28. Particles – Hypercharacterization and status shift in Latin and Romance 227
  29. Graecitas togata: coemeterium 237
  30. Notas sobre el léxico de los Carmina Latina Epigraphica 243
  31. Le latin des ostraca du Mons Claudianus 253
  32. „Fehlerhafte“ lateinische Inschriften aus Pannonien 257
  33. Dalmatica quaedam (note in margine ad una silloge recente) 267
  34. Munitus 283
  35. The role of verbal and non-verbal communication in ancient medical discourse 287
  36. Une langue sous influences: Le latin des traités tardifs adaptés du grec. L’exemple du De Medicina de Cassius Felix 301
  37. Linguistic ‘highs’ and ‘lows’ in late Latin medical texts. L. utique and the dangers of generalizing 313
  38. Nouveaux préverbés en com- dans la Vetus Latina et dans la Vulgate 327
  39. La corrélation et la proposition relative dans l’Itinerarium d’Egérie 337
  40. Sobre la Expositio totius mundi et gentium 353
  41. Vicende di testi fra tarda antichità e alto medioevo. Colombano lettore di Rutilio 363
  42. Quelques observations sur la langue de la Vie de saint Eucher, évêque d’Orléans (VIIIe siècle) 369
  43. Livelli di lingua e di cultura nel Chronicon di Andrea di Bergamo (IX secolo) 383
  44. Sprachliches und Stilistisches zu Juan Mariana 393
  45. Langues romanes
  46. Ergebnisse des Trierer Urkundensprachenprojektes 399
  47. Du latin aux langues romanes: La contribution de la typologie 411
  48. La sillabazione di muta cum liquida dal latino al romanzo 419
  49. La ridistribuzione paradigmatica degli « aumenti» verbali nelle lingue romanze 431
  50. Il fattore HABEO. Prolegomeni a una nuova considerazione delle genesi del perfetto e del futuro romanzi 441
  51. Coordinazioni asimmetriche nelle lingue romanze antiche 453
  52. Romance and Ibero-Romance in the Descort of Raimbaut de Vaqueiras 463
  53. La herencia visigótica en el lexico de la Península Ibérica 473
  54. Aféresis en topónimos latinos hispánicos 481
  55. Entorn del concepte de « romanització ». A propòsit dels orígens de la llengua catalana 491
  56. Linguistique historique et linguistique de la langue 499
  57. Innovation in Old French syntax and its Latin origins 507
  58. Existe-t-il en français une marque préfixée z- de pluriel? 523
  59. Sintassi e stilistica dei pronomi soggetto nel Saint Alexis 529
  60. Observations sur la toponymie dans la traduction en ancien français du Decretum Gratiani 547
  61. Zur Wortgeschichte von bündnerromanisch tedlar ,hören, horchen‘ 561
  62. Avverbi di luogo (deittici e anaforici) in italiano antico 569
  63. Pronomi e complementatori. Sulle grafie che, ke, que nelle antiche varietà italiane settentrionali 581
  64. La contribution de la lexicologie italienne au lexique non attesté du latin vulgaire 593
  65. Considérations sur l’évolution sémantique du lat. MERGERE 601
Downloaded on 24.9.2025 from https://www.degruyterbrill.com/document/doi/10.1515/9783110944532.419/html?srsltid=AfmBOop5aTS2J4NriVY5vcT9DD9kSwwGG89b3wm51IOWz21KBseNERYI
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