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6. Glossario

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https://doi.org/10.1515/9783110624595-0066Glossario6.1 Per un glossario sinottico latino-volgareLa fortuna lessicografica della Chirurgia magna,1 tanto in latino quanto in volgare, è estremamente scarsa, e va di pari passo con la ridotta considerazione goduta da Bruno nel campo degli studi medievistici e di storia della medicina. L’unica possibilità di confronto risiede nel recente, ma putroppo ancora parziale, Mit-tellateinisches Wörterbuch bis zum ausgehenden 13. Jahrhundert (d’ora in avanti: MLW), nato negli anni ’60 del secolo scorso con l’obiettivo di fornire un nuovo dizionario del latino medievale in grado di sostituire l’ancor oggi fondamentale Glossariumad scriptores mediae et infimae latinitatis di Du Cange (d’ora in avanti: Du Cange).2 Il MLW, oltre a coprire un arco cronologico più ampio dei suoi pre-decessori (fino al 1280, morte di Alberto Magno), presta grande attenzione anche ai linguaggi scientifici e, in particolare, tra le diverse fonti di carattere medico spogliate, ricorre proprio alla Chirurgia magna di Bruno (l’edizione usata per lo spoglio è l’ultima delle ristampe cinquecentesche realizzate a Venezia, quella del 1546): esso è stato, pertanto, pur nei limiti imposti dal suo stato in fieri, uno strumento importante per osservare la circolazione di certi termini, soprattutto di quelli la cui diffusione appare chiaramente tardo-medievale e la cui presenza è piuttosto rara nei testi dell’epoca.3 In tal senso, si è rivelata talvolta infruttuosa, al contrario, la consultazione del suddetto Du Cange o degli altri grandi dizio-nari latini, quali il Thesaurus Linguae Latinae (d’ora in avanti: TLL) e il Totius Latinitatis Lexicon (d’ora in avanti: Forcellini), sistematicamente consultati per saggiare la vitalità lessicografica dei lemmi latini accolti nel glossario. Accanto al MLW, va considerato poi l’apporto, più ridotto, del Novum Glossarium Mediae Latinitatis (d’ora in avanti: NGML), i cui volumi sono consultabili in rete.4 Per il resto, però, non disponiamo di apporti specifici su Bruno: non si hanno, infatti, 1 Parti di questa introduzione sono state già affrontate in Ventura (2017), al quale si rinvia.2 L’opera, finanziata dalla Bayerische Akademie der Wissenschaften, è giunta, con l’ultima pub-blicazione (IV, 46), alla voce initium (ultima consultazione: ottobre 2018).3 A tal riguardo, osservando ad esempio la voce botium, si può notare come, oltre che in Bruno, essa sia presente in Ruggero da Parma, in Iohannes Iamatus, contemporaneo di Bruno stesso, nella Chirurgia di Bamberga edita da Sudhoff (1918a) e nelle Glosse dei Quattro maestri salerni-tani: sono, in buona parte, proprio le fonti moderne di cui Bruno tacitamente si serve nella sua Chirurgia e delle quali si è parlato nel cap. 2.7.4 Sono per ora consultabili, in buona sostanza, i soli lemmi compresi tra L e P: rispetto al MLW, inoltre, il Novum Glossarium ha un’estensione cronologica più limitata (800–1200) e prende in scarsa considerazione, all’interno del proprio corpus, i testi marcatamente scientifici.
© 2020 Walter de Gruyter GmbH, Berlin/Munich/Boston

https://doi.org/10.1515/9783110624595-0066Glossario6.1 Per un glossario sinottico latino-volgareLa fortuna lessicografica della Chirurgia magna,1 tanto in latino quanto in volgare, è estremamente scarsa, e va di pari passo con la ridotta considerazione goduta da Bruno nel campo degli studi medievistici e di storia della medicina. L’unica possibilità di confronto risiede nel recente, ma putroppo ancora parziale, Mit-tellateinisches Wörterbuch bis zum ausgehenden 13. Jahrhundert (d’ora in avanti: MLW), nato negli anni ’60 del secolo scorso con l’obiettivo di fornire un nuovo dizionario del latino medievale in grado di sostituire l’ancor oggi fondamentale Glossariumad scriptores mediae et infimae latinitatis di Du Cange (d’ora in avanti: Du Cange).2 Il MLW, oltre a coprire un arco cronologico più ampio dei suoi pre-decessori (fino al 1280, morte di Alberto Magno), presta grande attenzione anche ai linguaggi scientifici e, in particolare, tra le diverse fonti di carattere medico spogliate, ricorre proprio alla Chirurgia magna di Bruno (l’edizione usata per lo spoglio è l’ultima delle ristampe cinquecentesche realizzate a Venezia, quella del 1546): esso è stato, pertanto, pur nei limiti imposti dal suo stato in fieri, uno strumento importante per osservare la circolazione di certi termini, soprattutto di quelli la cui diffusione appare chiaramente tardo-medievale e la cui presenza è piuttosto rara nei testi dell’epoca.3 In tal senso, si è rivelata talvolta infruttuosa, al contrario, la consultazione del suddetto Du Cange o degli altri grandi dizio-nari latini, quali il Thesaurus Linguae Latinae (d’ora in avanti: TLL) e il Totius Latinitatis Lexicon (d’ora in avanti: Forcellini), sistematicamente consultati per saggiare la vitalità lessicografica dei lemmi latini accolti nel glossario. Accanto al MLW, va considerato poi l’apporto, più ridotto, del Novum Glossarium Mediae Latinitatis (d’ora in avanti: NGML), i cui volumi sono consultabili in rete.4 Per il resto, però, non disponiamo di apporti specifici su Bruno: non si hanno, infatti, 1 Parti di questa introduzione sono state già affrontate in Ventura (2017), al quale si rinvia.2 L’opera, finanziata dalla Bayerische Akademie der Wissenschaften, è giunta, con l’ultima pub-blicazione (IV, 46), alla voce initium (ultima consultazione: ottobre 2018).3 A tal riguardo, osservando ad esempio la voce botium, si può notare come, oltre che in Bruno, essa sia presente in Ruggero da Parma, in Iohannes Iamatus, contemporaneo di Bruno stesso, nella Chirurgia di Bamberga edita da Sudhoff (1918a) e nelle Glosse dei Quattro maestri salerni-tani: sono, in buona parte, proprio le fonti moderne di cui Bruno tacitamente si serve nella sua Chirurgia e delle quali si è parlato nel cap. 2.7.4 Sono per ora consultabili, in buona sostanza, i soli lemmi compresi tra L e P: rispetto al MLW, inoltre, il Novum Glossarium ha un’estensione cronologica più limitata (800–1200) e prende in scarsa considerazione, all’interno del proprio corpus, i testi marcatamente scientifici.
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