Home History V. Le descrizioni non scritte
Chapter Open Access

V. Le descrizioni non scritte

Become an author with De Gruyter Brill
V Le descrizioni non scritteV.1 La Cronaca del 741, la Cronaca del 754 e la Cronaca di SeertQuest’ultimo capitolo è dedicato all’esame degli altri tre testi che sono ritenuti coin-volti nel “circuito di Teofilo di Edessa”, ovvero le due cronache latine note come Cro-naca bizantino-araba del 741 e Cronaca ispanica del 754, e la Cronaca di Seert, scritta in arabo fra il X e l’XI secolo da un autore di confessione siro-orientale. L’inclusione di questi testi fra i presunti utilizzatori di Teofilo si deve a Robert Hoyland, che è seguito da Borrut e Shoemaker¹.Riguardo alle due cronache latine, pur riconoscendo che i paralleli testuali sono limitati, Hoyland suggerisce che esse possano dipendere dalla medesima traduzione greca di Teofilo utilizzata da Teofane². Al contrario, secondo Wolfram Brandes il mate-riale orientale che si trova nelle due cronache spagnole sarebbe anteriore alla “Syriac Common Source”, ma proverrebbe comunque da una fonte orientale³. Un parere diverso è stato espresso da Howard-Johnston, secondo il quale le somiglianze fra le due cronache spagnole e gli utilizzatori di Teofilo sarebbero da imputarsi a “common ultimate rooting in reality or the management of news about reality”, piuttosto che all’uso di una medesima fonte scritta. Le due croanche presentano estesi paralleli testuali fra di loro, e Theodor Mommsen, il primo editore, le credette entrambe conti-nuazioni di Isidoro di Siviglia, ragion per cui le chiamò Continuatio Isidoriana Byzan-tia-Arabica et Hispana e stampò i due testi in due colonne parallele, mettendo in evi-denza le parti condivise. In particolare i due testi sono molto vicini nelle sezioni che contengono corrispondenze con Teofane, Agapio e le due cronache siriache, cosa che ha spinto Hoyland a prendere in considerazione soltanto la Cronaca del 741, dando per scontato che i passaggi corrispondenti nella Cronaca del 754 derivino dalla stessa fonte orientale.Le informazioni che le due cronache latine condividono con Teofane, Agapio, Michele il Siro e il cronista anonimo sono le seguenti:la duplice spedizione di Eraclio e Niceta contro Foca;1 Vedi capitolo primo, 28–29.2 Hoyland 2011, 15–19.3 Brandes 1998, 555: “Auf welchen Wege dieses orientalische Quellenmaterial nach Spanien kam, kann hier nicht behandelt werden. Auf jeden Fall scheint es eine Quelle zu rapräsentieren, die vor die von Mango, Conrad u. a. angenommene Chronik ca. 750 – neuerdings meist Theophil von Edessa zugeschreiben – zu datieren ist”. Su questi due testi cf. anche Collins 1989, 52–65 e, più recentemente, Constable 2010.4 Howard-Johnston 2010, 433.5 Cf. Burgess/Kulikowski 2013, 201–203. Per ragioni esclusivamente pratiche citerò i due testi assieme facendo riferimento all’edizione di Mommsen, e non a quella più recente di Juan Gil (Gil 1973), in cui sono stampati separatamente.
134 Le descrizioni non scrittela sconfitta del generale Teodoro contro gli Arabi;l’assassinio di ‘Umar I;il trattato di pace fra Mu‘āwiya e Costantino IV;la nota positiva su ‘Umar II;la ribellione di Yazīd ibn al-Muhallab contro Yazīd II.Allo stesso modo Hoyland mette in evidenza, nella sua traduzione del materiale potenzialmente proveniente da Teofilo, le corrispondenze che la Cronaca di Seertmostra con Teofane, Agapio e le due cronache siriache. Il manoscritto che preserva la cronaca si interrompe nel 650 e Hoyland osserva che la sovrapposizione con le altre fonti coinvolte nel “circuito di Teofilo di Edessa” è per forza di cose limitata. Ciò non di meno egli la include fra i “Theophilus’ dependants” e riporta nel volume i pochi paralleli testuali:la duplice spedizione di Eraclio e Niceta contro Foca;la diserzione del generale persiano Šahrbaraz;la disfatta dell’esercito persiano sul fiume Zab;un segno nel cielo che preannuncia l’arrivo degli Arabi;il ritiro di Eraclio dalla Siria;la costruzione di una moschea sulla spianata del Tempio a Gerusalemme.Secondo Hoyland, i primi tre passaggi potrebbero anche derivare da una qualche altra fonte condivisa da Agapio e Dionigi piuttosto che da Teofilo, e la notizia riguar-dante il segno nel cielo poteva migrare facilmente da una cronaca all’altra, pertanto egli considera solo l’ultimo passagio come proveniente per certo dall’opera di Teofilo.Nell’esaminare questi rami più remoti del “circuito di Teofilo di Edessa” si pren- derà in considerazione anche un altro testo, già più volte citato nei precedenti capitoli, ovvero il Breviarium del patriarca Niceforo. L’utilizzo di materiale di pro-venienza orientale da parte di Niceforo è stato oggetto di discussione. Cyril Mango, e Ann Proudfoot prima di lui, hanno negato qualsiasi connessione del Breviariumcon fonti non bizantine. Mommsen, tuttavia, riteneva che sia Teofane che Niceforo avessero tratto informazioni dalla fonte di origine araba attestata nelle due crona-che spagnole. David Olster fa riferimento a paralleli fra Niceforo e Michele il Siro per gli eventi del VII secolo e Wolfram Brandes ha indicato nel Breviarium la pre-6 Mango/Scott 1997, lxxxii: “Theophanes is unique among Byzantine chroniclers in his direct use of a foreign source”; Proudfoot 1974, 415: “... it must be stated that Nicephorus had no links with Syriac sources”.7 Vedi supra, 17 n. 68.8 Olster 1993a, 11: “These two scholars [i.e. E.W. Brooks and N.V. Pigulevskaja] confined their analyses to the eighth century, but abundant parallels between Greek and Syriac sources exist in the seventh century materials, not only between Theophanes and Michael the Syrian, but also between Nicepho-rus and Michael the Syrian”.
Materiale sul regno di Eraclio 135senza di materiale proveniente dalla tradizione delle apocalissi siriache. Si è dunque tenuto conto anche dell’opera di Niceforo e delle somiglianze che essa mostra con le altre fonti, poiché per quanto apparentemente irrilevanti, esse risultano rivelatorie e aprono una prospettiva diversa su questo “circuito” di trasmissione interculturale.V. 2Materiale sul regno di EraclioL’unico elemento che tutte le fonti condividono, incluso Niceforo, è l’aneddoto della spedizione di Eraclio e Niceta contro Foca [5]. Gli otto testi dicono che i due giovani furono mandati dai rispettivi padri, Eraclio e Gregorio¹⁰, e che Eraclio figlio partì via mare e Niceta invece via terra, avendo pattuito che il primo a raggiungere la capitale e ad uccidere il tiranno Foca sarebbe salito al trono. Eraclio arriva per primo, grazie ai venti favorevoli trovati in navigazione¹¹, e diventa dunque re, dopo aver ucciso Foca. Il racconto, benché contenga alcuni elementi che coincidono con la realtà storica, è evidentemente fittizio¹². Le due cronache latine dicono che Eraclio si ribellò perché Foca aveva fatto portare via dalla Libia la sua promessa sposa, Flavia. Le due crona-che siriache presentano invece un retorico elogio di Eraclio padre e Gregorio, dicendo che erano i migliori fra i nobili romani, saggi e valorosi, e che erano oltraggiati dal comportamento crudele di Foca e dalla sua politica sanguinaria. Tali dettagli, così come l’agone fra i due campioni, rivelano che la storia è molto probabilmente uno stralcio della propaganda eracliana costruita in seguito, trasformatosi in un racconto eroico popolare. Hoyland stesso, notando la sua presenza anche in Niceforo, osserva che esso deriva probabilmente da una fonte bizantina, forse la continuazione di Gio-vanni di Antiochia, senza tuttavia specificare per quali vie tale frammento di una fonte bizantina avrebbe raggiunto tutti e otto gli altri testi.La storia della diserzione di Šahrbaraz [18] si trova nella Cronaca di Seert con alcune interessanti aggiunte rispetto alla versione condivisa da Teofane, Agapio, Michele il Siro e il cronista anonimo del 1234. Secondo quest’ultima, infatti, men-tre Šahrbaraz sta assediando Costantinopoli¹³ alcuni lo accusano di deridere il re e rivendicare per sé stesso il merito delle vittorie persiane. Venutolo a sapere Cosroe scrive al generale che è con lui, Kardigan/Kardarigas, ordinandogli di tagliargli la 9 Cf. Brandes 1987 and Brandes 1993/1994b.10 Con l’unica eccezione delle due cronache latine, che non li menzionano. Negli altri testi Eraclio padre e Gregorio sono variamente definiti come il governatore d’Africa e il suo secondo (Teofane), due uomini che si ribellarono in Africa (Agapio), due patrizi d’Africa (Michele il Siro e la Cronaca del 1234), il comandante d’Africa e il comandante d’Egitto (Cronaca di Seert), due fratelli nominati da Maurzio governatori di Libia (Niceforo).11 Il dettaglio della navigaizone propizia è omesso da Teofane e dalle due cronache latine.12 Cf. Kaegi 2003, 43; Howard-Johnston 2011, 203.13 Calcedonia, in Teofane.
© 2012 Walter de Gruyter GmbH & Co. KG, Genthiner Str. 13, 10785 Berlin.

V Le descrizioni non scritteV.1 La Cronaca del 741, la Cronaca del 754 e la Cronaca di SeertQuest’ultimo capitolo è dedicato all’esame degli altri tre testi che sono ritenuti coin-volti nel “circuito di Teofilo di Edessa”, ovvero le due cronache latine note come Cro-naca bizantino-araba del 741 e Cronaca ispanica del 754, e la Cronaca di Seert, scritta in arabo fra il X e l’XI secolo da un autore di confessione siro-orientale. L’inclusione di questi testi fra i presunti utilizzatori di Teofilo si deve a Robert Hoyland, che è seguito da Borrut e Shoemaker¹.Riguardo alle due cronache latine, pur riconoscendo che i paralleli testuali sono limitati, Hoyland suggerisce che esse possano dipendere dalla medesima traduzione greca di Teofilo utilizzata da Teofane². Al contrario, secondo Wolfram Brandes il mate-riale orientale che si trova nelle due cronache spagnole sarebbe anteriore alla “Syriac Common Source”, ma proverrebbe comunque da una fonte orientale³. Un parere diverso è stato espresso da Howard-Johnston, secondo il quale le somiglianze fra le due cronache spagnole e gli utilizzatori di Teofilo sarebbero da imputarsi a “common ultimate rooting in reality or the management of news about reality”, piuttosto che all’uso di una medesima fonte scritta. Le due croanche presentano estesi paralleli testuali fra di loro, e Theodor Mommsen, il primo editore, le credette entrambe conti-nuazioni di Isidoro di Siviglia, ragion per cui le chiamò Continuatio Isidoriana Byzan-tia-Arabica et Hispana e stampò i due testi in due colonne parallele, mettendo in evi-denza le parti condivise. In particolare i due testi sono molto vicini nelle sezioni che contengono corrispondenze con Teofane, Agapio e le due cronache siriache, cosa che ha spinto Hoyland a prendere in considerazione soltanto la Cronaca del 741, dando per scontato che i passaggi corrispondenti nella Cronaca del 754 derivino dalla stessa fonte orientale.Le informazioni che le due cronache latine condividono con Teofane, Agapio, Michele il Siro e il cronista anonimo sono le seguenti:la duplice spedizione di Eraclio e Niceta contro Foca;1 Vedi capitolo primo, 28–29.2 Hoyland 2011, 15–19.3 Brandes 1998, 555: “Auf welchen Wege dieses orientalische Quellenmaterial nach Spanien kam, kann hier nicht behandelt werden. Auf jeden Fall scheint es eine Quelle zu rapräsentieren, die vor die von Mango, Conrad u. a. angenommene Chronik ca. 750 – neuerdings meist Theophil von Edessa zugeschreiben – zu datieren ist”. Su questi due testi cf. anche Collins 1989, 52–65 e, più recentemente, Constable 2010.4 Howard-Johnston 2010, 433.5 Cf. Burgess/Kulikowski 2013, 201–203. Per ragioni esclusivamente pratiche citerò i due testi assieme facendo riferimento all’edizione di Mommsen, e non a quella più recente di Juan Gil (Gil 1973), in cui sono stampati separatamente.
134 Le descrizioni non scrittela sconfitta del generale Teodoro contro gli Arabi;l’assassinio di ‘Umar I;il trattato di pace fra Mu‘āwiya e Costantino IV;la nota positiva su ‘Umar II;la ribellione di Yazīd ibn al-Muhallab contro Yazīd II.Allo stesso modo Hoyland mette in evidenza, nella sua traduzione del materiale potenzialmente proveniente da Teofilo, le corrispondenze che la Cronaca di Seertmostra con Teofane, Agapio e le due cronache siriache. Il manoscritto che preserva la cronaca si interrompe nel 650 e Hoyland osserva che la sovrapposizione con le altre fonti coinvolte nel “circuito di Teofilo di Edessa” è per forza di cose limitata. Ciò non di meno egli la include fra i “Theophilus’ dependants” e riporta nel volume i pochi paralleli testuali:la duplice spedizione di Eraclio e Niceta contro Foca;la diserzione del generale persiano Šahrbaraz;la disfatta dell’esercito persiano sul fiume Zab;un segno nel cielo che preannuncia l’arrivo degli Arabi;il ritiro di Eraclio dalla Siria;la costruzione di una moschea sulla spianata del Tempio a Gerusalemme.Secondo Hoyland, i primi tre passaggi potrebbero anche derivare da una qualche altra fonte condivisa da Agapio e Dionigi piuttosto che da Teofilo, e la notizia riguar-dante il segno nel cielo poteva migrare facilmente da una cronaca all’altra, pertanto egli considera solo l’ultimo passagio come proveniente per certo dall’opera di Teofilo.Nell’esaminare questi rami più remoti del “circuito di Teofilo di Edessa” si pren- derà in considerazione anche un altro testo, già più volte citato nei precedenti capitoli, ovvero il Breviarium del patriarca Niceforo. L’utilizzo di materiale di pro-venienza orientale da parte di Niceforo è stato oggetto di discussione. Cyril Mango, e Ann Proudfoot prima di lui, hanno negato qualsiasi connessione del Breviariumcon fonti non bizantine. Mommsen, tuttavia, riteneva che sia Teofane che Niceforo avessero tratto informazioni dalla fonte di origine araba attestata nelle due crona-che spagnole. David Olster fa riferimento a paralleli fra Niceforo e Michele il Siro per gli eventi del VII secolo e Wolfram Brandes ha indicato nel Breviarium la pre-6 Mango/Scott 1997, lxxxii: “Theophanes is unique among Byzantine chroniclers in his direct use of a foreign source”; Proudfoot 1974, 415: “... it must be stated that Nicephorus had no links with Syriac sources”.7 Vedi supra, 17 n. 68.8 Olster 1993a, 11: “These two scholars [i.e. E.W. Brooks and N.V. Pigulevskaja] confined their analyses to the eighth century, but abundant parallels between Greek and Syriac sources exist in the seventh century materials, not only between Theophanes and Michael the Syrian, but also between Nicepho-rus and Michael the Syrian”.
© 2012 Walter de Gruyter GmbH & Co. KG, Genthiner Str. 13, 10785 Berlin.
Downloaded on 18.9.2025 from https://www.degruyterbrill.com/document/doi/10.1515/9783110330953.133/html?srsltid=AfmBOoqaWSg1D_IKpQbzo6DFJgf9OwALV61u6T4CfIJqD_B2CumaWjUE
Scroll to top button